Angelus: Denominazione della preghiera recitata dal popolo cattolico la mattina, a mezzogiorno ed alla sera, in onore della Santa Vergine Maria.
Anglicanesimo: Insieme delle dottrine e dellorganizzazione della Chiesa dInghilterra, sorta dopo il distacco da Roma e sotto linfluenza della Riforma protestante. La Chiesa anglicana fu costituita nel 1534, quando Enrico VIII fece approvare dal parlamento lAtto di supremazia, con il quale si sostituiva al papa nel governo della Chiesa, rompendo così i rapporti dei fedeli inglesi con la Santa Sede. Sotto Edoardo VI ed Elisabetta I furono accolti parecchi elementi della teologia e della pratica protestanti di stampo calvinista (matrimonio per i religiosi, comunione sotto le due specie, liturgia in lingua volgare), e fu definita la liturgia (Libro di preghiere del 1549); la proclamazione dei 39 articoli di religione (1563) completò lopera di sistematizzazione. Nel XVIII secolo, sotto il regno della regina Anna, venne confermata la completa sottomissione della Chiesa alla corona (Atto di uniformità, 1713; Atto dello scisma, 1714). Non mancarono tentativi di resistenza: alla fine del XVIII secolo, la predicazione di Law e dei fratelli Wesley dette luogo al metodismo, mentre il partito evangelico, costituendo la cosiddetta Chiesa bassa (Low Church) intendeva valorizzare la tradizione calvinista. Nel XIX secolo la reazione alla completa sottomissione della Chiesa alla corona provocò invece il recupero di molti elementi del cattolicesimo, a cui contribuì principalmente il movimento di Oxford, con la costituzione entro la Chiesa anglicana di un partito anglocattolico (v.), detto della Chiesa alta (High Church).
Anglocattolicesimo: Movimento spirituale sviluppatosi nel XIX secolo nel seno della Chiesa anglicana (v. anglicanesimo), con lintento di favorire una riapertura verso il cattolicesimo romano, mediante un sistematico riavvicinamento in campo dottrinale e liturgico. Nato dal Movimento di Oxford (1833), che ebbe i suoi maggiori esponenti in John Henry Newman (1801-1890), il poeta John Keble (1792-1866) ed Edward Bouverie Pusey (1800-1882), che facevano parte della Chiesa alta (v. Anglicanesimo), ed intendevano reagire alla secolarizzzione della Chiesa. Newman passò al cattolicesimo (1845), mentre Pusey e Keble rimasero nella Chiesa anglicana, dando origine allA. che, sia in campo dottrinale (problema della Grazia, comunione dei santi, istituzione e struttura della Chiesa), sia in campo liturgico (celebrazione della Messa, conservazione delle specie liturgiche, servizio divino secondo la liturgia tradizionale) segnò un notevole concreto avvicinamento alla Chiesa cattolica. LA. subì una grave crisi alla fine del XIX secolo, quando Leone XIII sancì linvalidità delle ordinazioni anglicane; ma si riprese grazie alla guida di illustri personaggi, fra i quali Lord Halifax e Thomas Eliot.
Anima del mondo: Concetto che deriva dalla teologia orientale e dallantico pitagorismo (v.). Lo si trova successivamente in Platone (v.), che nel Timeo ne diede la prima sintesi speculativa: la divinità, secondo la cosmogonia platonica, ha costruito il mondo corporeo o fisico, e vi ha posto al centro lanima (o spirito), la quale nelluniverso, vivente come tutto, svolge la funzione di forza immateriale dispensatrice di vita e di movimento alla materia. La presenza della materia nellA. del mondo permetterebbe la riproduzione delle infinite forme della realtà sensibile. Il concetto, tralasciato da Aristotele (v.), ricomparve con gli Stoici (v.), che parlano di un pneuma (v.), o fuoco artefice, infiammato e pensante, che penetra il mondo e fa tuttuno con Dio, e quindi diviene una forma divina insita nella natura. Nel neoplatonismo (v.) di Plotino (v.), lA. del mondo ha funzione di mediazione tra lintelligibile ed il sensibile, ed è il principio da cui derivano le anime (o spiriti) individuali. Con il cristianesimo il concetto venne abbandonato: nel Medioevo, con la ripresa degli studi platonici, fu avvicinato allo Spirito Santo, ma esso riassunse vigore soprattutto nel Rinascimento, nel senso di principio attivo della natura (v. Paracelso e Giordano Bruno). In epoca moderna ne parla Schelling, come continuità tra mondo organico ed inorganico.
Anima: Termine che in molte filosofie e dottrine religiose viene sistematicamente confuso con lo Spirito, assumendone i significati. Per la comprensione effettiva del reale significato dell'A. occorre esaminare a fondo l'elemento naturale più evoluto che la contiene, ovvero l'Uomo. Che cosé l'essere umano? Per rispondere al meglio al quesito, è opportuno far riferimento al principio ermetico, secondo il quale il microcosmo si identifica nel macrocosmo, per cui il piccolo è identico al grande. Fin dall'antichità greca classica, in particolare da Pitagora e Platone in poi, viene riconosciuta l'esistenza di una realtà superiore, popolata di energie invisibili, presente oltre la natura visibile e sensibile. L'universo era stato fin da allora suddiviso in una terna di diverse manifestazioni, comprendenti un piano materiale, un piano psichico ed un piano spirituale, secondo una peculiare gerarchia rimasta inalterata per millenni, fino al tardo medioevo. A ciascun piano corrisponde un peculiare aspetto, ovvero un diverso stato: 1) stato di non manifestazione, rappresentante la Possibilità Universale; 2) stato di manifestazione informale, o sottile, rappresentante l'A. del Mondo; 3) stato di manifestazione formale, o grossolano, ovvero quello del mondo della sostanza del corpo fisico. L'uomo era collocato al centro del "cosmo", data l'identità degli elementi componenti entrambi. In analogia all'armonia caratteristica del cosmo e dell'uomo, anche a quest'ultimo furono assegnate tre forme esistenziali: al mondo materiale corrispose il corpo fisico, al mondo psichico l'A., al mondo eterico lo spirito (v.). Da ciascuna natura (o mondo o piano) nacque una disciplina di studio: rispettivamente fisica, psicologica e metafisica. Tale ripartizione era caratteristica di ogni dottrina tradizionale, anche se ciascuna dottrina si differenziava nellampiezza dei confini di ciascun piano. Presente nelle tradizioni asiatiche, caratterizza anche quella ebraica, come dimostrato dall'inizio della Genesi, dove l'A. vivente è raffigurata come unione del corpo con il soffio dello spirito. Questa ripartizione ternaria fu adottata da Platone, e le correnti filosofiche latine neoplatoniche tradussero i termini greci nous (nous), psyche (psiché) e soma (soma), con gli equivalenti Spiritus, A. e Corpus. La tradizione cristiana ereditò la ripartizione, come riportato all'inizio del Vangelo di Giovanni, fondamento dell'esoterismo occidentale, ove la terna Verbum, Lux et Vita corrisponde ai tre mondi citati: spirituale, psichico e fisico (o corporale). San Paolo, nella sua prima lettera indirizzata ai Tessalonicesi, dice testualmente: " E lo stesso Dio custodisca tutta la vostra persona, spirito, A. e corpo, senza macchia". Sant'Ireneo, nel De Resurrectione, ancor più chiaramente sostiene: " Esistono tre principi dell'uomo: corpo, A. e spirito. Quello che salva e forma é lo spirito. Quello che è unito e formato è il corpo. L'intermediario tra i due è l'A. Quest'ultima a volte segue lo spirito, e da questo viene elevata. A volte invece discende fino al corpo, sottostando agli appetiti terreni". Fu proprio per evitare il rischio pernicioso di attribuire all'A. elementi troppo corporali, come infatti fece Platone, che i dottori della Chiesa cristiana preferirono avvicinare l'A. allo spirito, fino ad arrivare a confonderli tra loro, dando origine al più semplificato dualismo corpo e A. Da questo abbinamento nasce la persistente confusione tra psichico e spirituale, tra cui oggi, almeno per i più, continua a non esserci differenza alcuna. Rimane tuttavia il fatto che, se l'A. è la mediatrice, l'elemento catalizzatore tra il superiore e l'inferiore della natura umana, è indispensabile che tra loro esista un collegamento naturale. Per cui sia Sant'Agostino che San Bonaventura definiscono col termine "A." il corpo sottile, mediano tra corpo fisico e spirito. Opportuno accennare come l'analisi del corpo fisico, effettuata seguendo i principi della filosofia teosofica (v.), fondamento di dottrine, religioni e credenze passate e future, permetta di arrivare, attraverso un lungo e complesso processo, ad una classificazione. Tramite questa diventa possibile la spiegazione dei fenomeni della vita e della stessa coscienza. Lo spirito umano dispone di strumenti ed arnesi, indispensabili per realizzare l'evoluzione, ovvero il completamento conoscitivo della coscienza. Si tratta di veicoli veri e propri, qui riportati con la loro corrispondenza in sanscrito, ovvero:
1) Corpo, o veicolo rozzo;
2) Vitalità, o Prana;
3) Corpo astrale, o Linga Sarira;
4) Anima animale, o Kama Rupa;
5) Anima umana, o Manas;
6) Anima spirituale, o Buddhi. Aggiungendo a questi veicoli il
7) Corpo etereo, o Atman,
otteniamo la tipica ripartizione settenaria dell'essere umano, adottata da tutte le dottrine orientali, che implicano comunque l'assoggettamento delle creature alle leggi della "metempsicosi" (v.), per cui lo spirito deve successivamente transitare, dimorandovi, nei mondi minerale, vegetale, animale ed umano. In occidente invece s'è continuato a considerare la ripartizione ternaria, più che altro per evidenti ragioni teologiche, se non addirittura, come abbiamo visto, la sua comoda ma errata semplificazione dualistica, tuttora vigente. L'approfondimento della ricerca nel campo della realtà invisibile, avviato proprio in occidente all'inizio del secolo scorso, ha implicato un ritorno alle origini dell'era cristiana, con l'adozione di definizioni più sofisticate, accurate e comprensibili delle "tre" diverse nature, sia universali o cosmiche che umane: 1) Corpo - Corpo fisico - Materia sensibile; 2) A. - Corpo astrale - Mondo astrale; 3) Spirito - Corpo etereo - Mondo mentale, spirituale od etereo (v. Astrale).
Animismo: (G.O.I.) Costituisce la credenza di svariati popoli, per cui ogni cosa od aspetto dell'universo, dai minerali ai grandi fenomeni naturali, possiede un'anima ed uno spirito che ne dirige l'esistenza e la funzione. Non ha mai costituito una vera religione, ovvero una credenza in grado di legare una qualsiasi comunità umana, perché il culto tributato ai vari spiriti ha sempre conservato una fisionomia individuale ed accessoria, fatta forse eccezione per il manismo, o culto degli animali. Fulcro dell'A. è anche la ripartizione degli spiriti in benigni ed ostili, i primi da onorare per invocarne l'aiuto, i secondi da propiziare con appositi sacrifici onde evitarne la malevolenza. L'A. è ancora ben presente tra le popolazioni dell'Africa centrale, specie tra gli agricoltori, e più diffusamente nel corno d'Africa. È anche praticato in Oceania, ove peraltro assume caratteristiche prossime al manismo, nonché in vaste comunità indigene dell'America meridionale. L'A. è spesso frammisto a forme primitive di religiosità feticistiche, che fanno oggetto di culto pietre confinarie, armi, conchiglie, pezzi di legno, meteoriti, ossa, pellami e statuette (totem), mentre in epoche più recenti sono oggetto di venerazione orologi, vetture, aeroplani o parti di essi. I feticci più comuni sono comunque costituiti da contenitori (vasi, corni o teschi) e da materiali naturali in cui si ritiene risieda lo spirito, come argilla, radici, ecc. Sono seguaci delle varie forme di A. circa 50 milioni di individui.
Ankh: Termine egiziano antico designante la croce ansata, il simbolo della vita come nodo che scioglie la morte. A. è lesatto contrario della morte, in quanto rappresenta la vita per leternità, una linea verticale che ne incrocia una orizzontale (v. Croce) con, nel punto dincontro, linizio di un nuovo ciclo: una vita riattivata. Identifica quindi il passato, il presente ed il futuro: ieri, oggi e domani. È leternità tra le mani delluomo, davanti alle sue mani ed alle sue narici. Significa anche aprire la strada al soffio, e lasciar scorrere lacqua liberamente, nutrendo il grande corpo della Terra. Al centro un chicco di grano: dopo la sua putrefazione esso sta finalmente per germogliare, è vivo.
Anno (Grande di Platone): Denominazione dellanno che cade ogni 25.920 anni solari, suddiviso in 12 cicli (come lo Zodiaco, v.) di 2.160 anni. Ciascun ciclo è costituito dal periodo di tempo in cui gli equinozi avvengono sotto uno stesso segno, per cui ogni ciclo è soggetto allinfluenza astrale di una costellazione, ovvero di un segno zodiacale, e corrisponde ad unEra. Nel corso del ciclo del Toro, ovvero nellEra del Toro, le religioni ebbero come simbolo questo animale (bue Apis, Toro alato, Minotauro, ecc.); allEra del Toro successe quella dellAriete, allorché Mosé discese dal monte Sinai per annunciare la fine del tempo del Toro e linizio dellEra dellimmolazione dellagnello. La venuta di Cristo coincide con i primi anni dellEra dei Pesci, il cui simbolo venne adottato dai primi cristiani. Tale ciclo è terminato nel 1948, quando ha avuto inizio lattuale Era dellAcquario (v.).
Anno Esoterico: Denominato anche magico, rispecchia le antiche festività del calendario Celtico. Esso rappresenta e costituisce un vero cammino spirituale, composto di varie tappe evolutive o maturative. Secondo il moderno Esoterismo, si ricollega alle antiche scuole pitagoriche, e parte da bisogni concreti, quotidiani, per spingere gradualmente attraverso un processo di purificazione (spirituale e materiale) verso il trascendente e la maggiore consapevolezza di sé stessi. L'A. è in piena armonia con i cicli stagionali, e comprende otto Festival celebrati ritualmente in corrispondenza degli Equinozi e dei Solstizi, nonché alla metà d'ogni stagione. L'A. inizia il 31 ottobre con ¨
1: «Samhain», nota come Halloween (v.), od Ognissanti, il giorno della discesa della scintilla divina che, come seme interrato, germoglia per dare inizio alla nuova vita. A questo seguono: ¨
2: «Yula», il 21 dicembre, i Saturnali, il Solstizio, la festa di mezzo Inverno, il culmine dell'azione purificatrice; ¨
3: «Imbolc, o Candlemas», il 2 febbraio, la Candelora (v.), l'inizio della Primavera e del vero cammino spirituale; ¨
4: «Eostara, Lady Day», il 21 marzo, l'Equinox, la festa di mezza Primavera;
5: «Beltane, o May Day», il 30 aprile, il Calendimaggio, inizio dell'Estate, si gettano le basi di una condizione più elevata;
6: «San Giovanni», il 24 giugno, Solstizio e festa di mezza Estate, in cui l'avvenuta introspezione porterà ad una maggiore sensibilità, cui consegue il potere esoterico.
7: «Lugnasad, o Lammas», il 31 luglio, avvio del raccolto, anche in senso spirituale, ed inizio dell'Autunno, affrancamento dal dolore e disposizione verso l'infinito.
8: «San Michele» detto Superno, il 29 settembre, Equinozio, festa di mezzo Autunno, avvio dell'autoanalisi ed acquisizione della consapevolezza.
Sinteticamente, si tratta della progressiva purificazione dell'inconscio, nonché del risveglio dei poteri latenti, contemplati da ogni scuola esoterica. Per cui il sistema energetico del Kundalini-Yoga (v.) è analogo al Caduceo (v.) di Ermete (v.) ed all'Albero Sefirotico della Vita (v.) della Qabbalah (v.). Le succitate otto tappe maturative del calendario Celtico non sono che livelli di sviluppo della consapevolezza (v.), come le serpi Ida e Pingala nel Sushumma, che risalgono lungo la catena dei Chakra (v.), o la Via del Pilastro di Mezzo, che unisce la Sephira inferiore (il Serpente, v. Uroboros) a quella superiore (l'Aquila) lungo l'Albero della Vita.
Anno liturgico: Serie delle feste e dei tempi festivi della Chiesa. È misurato in 52 settimane suddivise in tre grandi cicli: natalizio, pasquale e della pentecoste. LA. inizia con la prima delle quattro domeniche dellAvvento (sei nel rito Ambrosiano) precedenti il Natale, la cui data è fissata al 25 dicembre. La data della Pasqua è variabile, perché stabilita nella prima domenica successiva al plenilunio di marzo; essa è preceduta dalla Quaresima, che ha valore preparatorio e penitenziale, ed è seguita dal ciclo pasquale che si conclude con la festa della Pentecoste, 50 giorni dopo la Pasqua. Segue un ciclo di 24 settimane, detto "tempo dopo la Pentecoste", che termina con la prima domenica dellAvvento successivo.
Anno massonico: Ai fini della datazione valida per tutti i Riti Simbolici della Libera Muratoria, occorre considerare che Marzo é il primo mese dellanno, e quindi Febbraio é lultimo, proprio in accordo con le cadenze dello Zodiaco. Infatti al mese di Marzo corrisponde il primo segno dellAriete, mentre a Febbraio cade lultimo, ovvero quello dei Pesci (v. Calendario massonico). Nei riti Scozzesi invece lA. ha inizio in settembre e termina in agosto. Amministrativamente e gestionalmente invece, lA. è sempre iniziato in settembre, per terminare con la festa di San Giovanni dEstate (24 giugno). Così continua ad essere in tutte le obbedienze massoniche del mondo, fuorché in Italia, dove a partire dal 1983 il G.O.I. ha deliberato la coincidenza dellA. con lanno calendariale normale: inizia quindi il 1° gennaio per terminare il 31 dicembre.
Anno sabbatico: Presso gli Ebrei era così definito lanno dedicato al riposo della Terra, perché ricalcante il riposo del signore al termine della creazione (v. Sabaoth). Aveva inizio al termine dei raccolti, tra metà settembre e metà ottobre, e ricorreva ogni sette anni, seguendo una disposizione del Levitico:
Anno Santo: La Chiesa cattolica proclama santo lanno in cui i fedeli possono beneficiare di particolari benedizioni ed indulgenze, essendovi solennemente invitati alla conversione. Le radici di questo complesso rituale vanno ricercate nellantica usanza ebraica del giubileo (v.). Il primo A. venne celebrato allinizio del XIV secolo, conseguenza di un moto popolare spontaneo provocato dalle correnti penitenziali che pullulavano in Italia a partire dal 1260. La sera del primo giorno dellanno 1300 una folla strabocchevole si riversò nella basilica di San Pietro in Roma per richiedere unindulgenza straordinaria. Il 22 febbraio successivo papa Bonifacio VIII dispose con unapposita bolla che chiunque avesse fatto visita alla basilica dellapostolo Pietro dopo essersi pentito ed aver confessato i propri peccati, avrebbe ottenuto la totale remissione delle pene del Purgatorio. Egli stabilì inoltre che che tale evento si celebrasse ogni secolo. Successivamente Paolo II (1464-71) ridusse tale periodo a 25 anni, onde permettere ad ogni generazione di beneficiarne. In particolari circostanze il papa può indire un A. straordinario, come fecero Pio XI nel 1933 (per celebrare i 1900 anni della morte e resurrezione di cristo) e Giovanni Paolo II nel 1983. Oltre alla confessione sacramentale ed alla comunione eucaristica, per godere dellindulgenza connessa allA. è necessario visitare le quattro basiliche romane. Ormai saldamente inserita nel calendario ufficiale della Chiesa cattolica, questa scadenza intreccia molteplici motivi: dal gesto per impetrare il perdono dei peccati, al valore devozionale del pellegrinaggio, al riconoscimento della centralità della sede romana per la memoria della cattedra di San Pietro e per il ruolo del suo successore. Particolare solennità riveste la celebrazione dellA. 2000, che viene proposta a tutta la cristianità, alle soglie del suo terzo millennio.
Anno: Unità di misura temporale, corrispondente al periodo di una rivoluzione della terra intorno al sole, che ha la durata complessiva di 365 giorni, 6 ore, 9 minuti primi e 9 minuti secondi, denominato A. sidereo od astrale. Per effetto della precessione degli equinozi, esso risulta abbreviato a 365 giorni, 5 ore, 48 minuti primi e 46 minuti secondi. Lavvicendamento delle stagioni ed il sentimento della circolarità del tempo, anzi delleterno ritorno di focali situazioni cosmologiche e stagionali (M. Eliade), furono costantemente presenti alluomo tradizionale. Ecco perché il periodico ritorno di un astro o di una costellazione, come ogni transito stagionale, sono sempre stati salutati con particolare solennità, presso le comunità arcaiche o premoderne in genere. Si riteneva che in ciascuno di essi si rivelasse un momento privilegiato, in cui era possibile rigenerare lintero universo grazie ad appositi riti, riproducenti il districarsi primigenio del caos, il suo farsi cosmo, ovvero ordine ed armonia. Equinozi e solstizi, vennero perciò intesi come momenti favorevoli per cacciare demoni, malattie e peccati. Ne danno testimonianza tanto gli antichi rituali babilonesi come le attuali tradizioni popolari, più o meno deformate rispetto allantico, sparse in tutto il globo. Questo trova eloquente illustrazione nei riti di capodanno (v.). Un caso particolare è rappresentato dallA. sabbatico (v.), lungo il cui corso veniva sospesa la lavorazione della terra da parte degli Ebrei, secondo quanto stabilito dalla Legge (Levitico XXV, Deuteronomio XV), per commemorare il riposo del Signore al settimo giorno della Creazione, e per lasciare riposare la stessa terra. In quellA. i prodotti spontanei erano assegnati ai poveri, e sussisteva lobbligo di condonare i debiti. In Luca (4, 19) Gesù designa la sua venuta come compimento dellA. sabbatico.
Ansia: (G.O.I.) Tutti sappiamo cosa significa essere ansiosi, ma quando cerchiamo di definire l'A. constatiamo che ogni possibile definizione è del tutto inadeguata. Anche l'accostamento dell'A. alla paura non convince pienamente, in quanto la paura appare legata a fatti specifici, mentre l'A. è decisamente più generica. Superficialmente l'A. sembrerebbe legata alle incertezze del futuro, ma una breve riflessione evidenza che essa rappresenti piuttosto una specie di "immanenza" che si accompagna al nostro presente. Le radici dell'A. sono alimentate da un passato o da un presente, assai difficile da cogliere. Nell'A. si percepiscono forze di natura malevola e assai poco luminosa che operano come filtri, che oscurano e distorcono profondamente la nostra libera percezione delle ispirazioni. Tuttavia, ad una più attenta osservazione, può apparire la profonda differenza fra le forze che fanno parte dell'immanenza e la forma, il più delle volte del tutto inconsistente e soggettivamente arbitraria, con la quale esse sembrano manifestarsi a noi. Per tali motivi l'A. dovrebbe essere considerata come la più grande mistificatrice presente nella vita.
Antichi Doveri:
Alle Costituzioni massoniche del 1723 sono annessi gli Old
Charges, ovvero gli Antichi Doveri. Questi rivestono particolare importanza per la
Massoneria Universale, poiché non si presentano in termini esclusivamente normativi, in
quanto sono circonfusi di una vetusta autorevolezza che ne sancisce il valore di principi
anziché di norme. Essi esordiscono con un paragrafo (Concernente Dio e la Religione) che
ha fatto e continua a far discutere gli esperti di cose massoniche: "Un Muratore
è tenuto, per la sua condizione, ad obbedire alla legge morale; e se egli intende
rettamente lArte, non sarà mai un ateo stupido né un libertino irreligioso. Ma
sebbene nei tempi antichi i Muratori fossero obbligati in ogni Paese ad essere della
Religione di tale Paese o Nazione, quale essa fosse, oggi peraltro si reputa più
conveniente lobbligarli soltanto a quella Religione nella quale tutti gli uomini
convengono, lasciando ad essi le loro particolari opinioni: ossia essere uomini liberi e
sinceri, o uomini donore e donestà, quali che siano le denominazioni o le
convinzioni che li possono distinguere; per cui la Massoneria diviene il Centro di Unione
ed il mezzo per conciliare sincera amicizia tra persone che sarebbero rimaste
perpetuamente distanti". Secondo il Moramarco (Nuova Enciclopedia Massonica),
si tratta di un passo estremamente latitudinario, che pone a fondamento delliter
muratorio alcune qualificazioni etiche aspecifiche, ovvero che dovrebbero essere proprie
di qualsiasi associazione filantropica. Inoltre vi si parla di ateo stupido, e non
di ateo in generale, il che ha consentito alle Massonerie irregolari che ammettono
in loggia gli atei dichiarati di sottilizzare sulla grande rilevanza che avrebbe
laggettivo stupido. Si ipotizza insomma, forse con una forzatura indecente,
che lestensore di questo charge avrebbe inteso negare la qualifica massonica
solo agli atei superficiali e non a quelli pensanti o problematici. Indubbiamente il vizio
del passo è quello di aver eccessivamente diluito la sostanza di cui è costituita la
spiritualità massonica, riducendola a commendevoli ma generiche prerogative etiche.
Daltro canto è pure vero che solo una lettura non contestuale può contrabbandare
il titolo generale in questione, come neutrale rispetto al problema della fede nel grande
Architetto dellUniverso; unocchiata panoramica alla produzione letteraria
massonica dellepoca è sufficiente per rendersi conto di come tale fede sottendesse
implicitamente lintero impianto muratorio. La formulazione di un principio
latitudinario (implicitamente teista ma apparentemente relegato nellambito
delletica) come quello del primo tra gli Antichi Doveri, si giustifica pienamente se
si considera che essa valse come correttivo speculare di una tradizione, secondo la quale
il primo dovere dei Muratori era quello di essere leali a Dio ed alla santa chiesa,
rifiutando le eresie ed identificando così la fede con una religione specifica. Dal
momento che la Massoneria si proponeva come Universale, nellevidente consapevolezza
che larte muratoria ebbe ed ha valenze sacrali anche fuori dallalveo culturale
del cristianesimo, era del tutto logico che proponesse come minimo qualificativo dei suoi
membri quella religione universale che, sul fondamento dellorigine divina
delluniverso, stabilisce alcuni principi accettabili da tutte le tradizioni
religiose. Forse il vizio del primo antico Dovere sta nel fatto di aver evidenziato più
le conseguenze etiche che il fondamento religioso della Libera Muratoria. Così pare
pensarla uno studioso massone contemporaneo, lamericano John Nocas, membro della
Società dei Filaleti (v.), che in un saggio del 1984 sostiene che la formulazione in
questione contribuì: · allinquietudine
nellordine, per ragioni di lesa identità; ·
allavversione cattolica per la Massoneria; · alla
formazione di corpi massonici cristiani (di tipo templare, cavalleresco, rosacrociano,
ecc.) reattivi alla de-cristianizzazione, la quale fu pure un processo lungo e laborioso,
che si poté dire definito solo nel 1813, con lAtto dUnione delle Grandi Logge
dei Moderns e degli Ancients. Gli A. stabiliscono poi le linee generali del
rapporto che deve intercorrere tra la Massoneria e la società civile, nei seguenti
termini: "
Un Muratore è un pacifico suddito dei Poteri Civili, ovunque egli
risieda o lavori, e non devessere mai coinvolto in complotti contro la pace ed il
benessere della Nazione (
); poiché la Muratoria è sempre stata danneggiata da
guerre, massacri e disordini; così gli antichi Re e Principi furono assai disposti ad
incoraggiare gli uomini dellArte, a causa della loro tranquillità e
lealtà; per cui essi praticamente risposero ai cavilli dei loro avversari e promossero
lonore della Fraternità, che sempre fiorì nei tempi di pace. Cosicchè se un
fratello divenisse un ribelle contro lo Stato, egli non deve essere favorito nella sua
ribellione, ma piuttosto compianto come uomo infelice
". Questo secondo
dovere (Del Magistrato Civile Supremo e Subordinato) è la codificazione del lealismo
massonico. Esso impegna lIstituzione a mantenersi estraneo alla mischia politica, ed
a prestare obbedienza al governo civile. Come il primo, anche questo dovere riflette,
ancora una volta con una significativa variante, una norma reperibile presso i Massoni
operativi. Costoro infatti erano tenuti ad essere leali al re, "senza tradimento o
falsità", e ad emendare eventuali congiure di cui fossero a conoscenza, o ad
avvertire altrimenti "il sovrano od il suo consiglio". Qui troviamo
invece che leventuale ribelle devessere scoraggiato e compianto, ma non
necessariamente denunciato allautorità od espulso dalla comunione massonica, anzi
il charge in oggetto recita: "sebbene la leale Fratellanza possa e debba
sconfessare la sua ribellione, e non dare ombra o base per la gelosia politica del governo
in essere, egli non può essere espulso dalla loggia, ed il suo vincolo rimane
irrevocabile". In sintesi, la Massoneria moderna si presenta con i tratti del
lealismo istituzionale nel rispetto delle clausole di coscienza, vale a dire dei diritti
individuali: un suo membro si assume piena ed esclusiva responsabilità per le proprie
azioni, e non può essere espulso dallOrdine per motivi politici. Lablazione
della catena fraterna può bensì aver luogo per motivi di indegnità o comunque per altri
"delitti", come soggiunge allusivamente lo stesso charge, e come
più dichiaratamente esplicitano le normative dei vari corpi massonici allorché, ad
esempio, similmente alle Costituzioni del Grande Oriente dItalia, definiscono come
colpa massonica "ogni azione contraria alla lealtà, allonore od alla
dignità della persona umana". Concretamente, latteggiamento della
Massoneria moderna rispetto alleventualità di serpeggiamenti cospiratori al suo
interno, è di attenta vigilanza, affinché le velleità individuali dogni segno non
coinvolgano o non compromettano la neutralità dellIstituzione, ragion per cui la
tendenza è quella di stroncarle preventivamente. Si pensi ai provvedimenti adottati da
Armando Corona, Gran Maestro del Grande Oriente dItalia, per impedire la formazione
o la riformazione di organismi paralleli ed incontrollabili allinterno
dellObbedienza da lui presieduta (v. P2). Gli A. proseguono poi con la definizione
della Loggia ("Una Loggia è un luogo dove i Muratori si raccolgono ed operano
(
) ed ogni Fratello deve appartenere ad una, ed essere soggetto alle sue norme ed ai
regolamenti generali") e delle
condizioni di ammissibilità di un profano in Loggia. Qui i
Doveri accorpano nelle clausole di iniziabilità fattori spiritualmente significativi con
altri forse dettati dallo spirito dei tempi, e come tali rappresentano, secondo alcuni
studiosi di massoneria, probabili ostacoli allespansione di coscienza suggerita
nella via iniziatica. Si tratta del passo secondo il quale i candidati devono esser
"non schiavi, non donne, non uomini immorali e scandalosi, ma di buona
reputazione". Evidentemente linterdizione dellaccesso in Loggia agli
schiavi rappresentava un tributo alla realtà dellepoca, in essenza certo non
attuale; lesclusione delle donne aveva la duplice valenza tradizionale ed iniziatica
(v. Massoneria e Donna). Infine lultima preclusione era di tono squisitamente
morale. Qualche perplessità nasce dalla considerazione che tre diverse motivazioni tanto
eterogenee siano state sbrigativamente condensate in un unico charge e così
omologate, poiché esse rivestono importanza diversificata, mentre sono sicuramente
foriere di profonde implicazioni. Gli A. si diffondono poi sulla deontologia massonica
dentro e fuori la Loggia, mutuando cospicui elementi dalla tradizione operativa: vi si
raccomandano la prudenza nella trattazione dei segreti del mestiere, larmonia tra i
membri dellArte, la sobrietà di condotta nei divertimenti e la temperanza nei
convivii, la pacifica soluzione "intra moenia" delle eventuali
controversie tra i Muratori. Nella conclusione si invitano i Fratelli allAmore
fraterno, già definito "la pietra di fondazione e di volta, il cemento e la
gloria di questa antica Fratellanza", affinché "tutti possano vedere la
benefica influenza della Muratoria, come tutti i veri Muratori hanno fatto dal principio
del mondo, e faranno fino alla fine dei tempi. Amen, così sia".
Anticlericalismo: Tendenza di pensiero a carattere politico e sociale, che si oppone allingerenza del potere ecclesiastico nella gestione degli affari di uno stato. Secondo il Magnin (Laicismo e laicità, Parigi, 1930) "Se per A. si intende unopposizione al clero, per ragioni più o meno valide, si può affermare che esso è quasi sempre esistito nella storia delluomo. Allorché i profeti ebrei criticavano aspramente alcuni sacerdoti che distinguevano il culto dalla legge morale, essi erano anticlericali. Quando Buddha rigettava il regime delle caste ed i privilegi del Brahma, anchegli faceva dellA.". Analizzando il fenomeno dellA. medievale, D. Hay (Profilo storico del Rinascimento italiano, Ediz. Sansoni, 1966) osserva: "Lesistenza di un sentimento anticlericale in ogni parte della cristianità medievale è, senza dubbio, un fatto fondamentale che tende ad essere troppo spesso trascurato o soffocato di fronte alla fede egualmente indubbia delle masse popolari. In un certo senso lA. è possibile solo per i veri credenti; la Chiesa soddisfa le loro ardenti esigenze spirituali, il clero suscita il loro odio ed il loro disprezzo. Indubbia pure la venerazione di cui era oggetto il sacerdote allaltare, ma come dimenticare lodio od almeno il sospetto chegli suscitava varcando la soglia della piazza del mercato. Lo stesso atteggiamento di Dante consiste proprio in un simile disprezzo per il papa e per il clero, ed in una simile riverenza per la Chiesa e per la religione. Si può arrivare a supporre che lodio verso il clero fosse in proporzione alla sua preminenza in ogni comunità. Esso era ovviamente inasprito da accuse di cumulo di prebende, di ignoranza e di immoralità, molte delle quali sembrano ben fondate".
Antico e Mistico Ordine della Rosa Croce: Denominazione dellattuale Ordine noto universalmente attraverso la sua sigla A.M.O.R.C. (v.).
Antico e Primitivo Rito di Memphis e
Misraim: Rito Massonico nato dalla definitiva fusione dei riti già confederati di
Memphis e di Misraim, avvenuta nel 1899, ma già fin dal 1881 preparata dal Gran Maestro
Giuseppe Garibaldi. Sul contenuto e sulla struttura del rito è opportuno citare il Rituale
dei Gradi simbolici della Massoneria di Memphis e Misraim di F. Brunelli: "I
95 gradi del R. debbono essere considerati come un deambulatorio in cui riposano i vecchi
gradi massonici che non sono più praticati, e non una scala di valori. Il R. è
unopportunità di studio e di approfondimento di tutte le correnti che sono esistite
nella Massoneria dalla sua costituzione ad oggi, ed altresì unopportunità di
realizzare praticamente la comprensione del Gran Segreto e la sua realizzazione" (R. Ambelain). Le Logge del R. lavorano alla Gloria del Sublime Artefice dei Mondi, od Alla Gloria del Grande Architetto dellUniverso (Art. 17 Gr. Cost.). "Il R. è deista e spiritualista, il che esige la credenza nellimmortalità dellanima, od almeno, in una certa perennità postuma per questa. Qui si arresta la dogmatica del R., che non è legato e non dipende da alcuna religione particolare, e lascia ogni suo membro in una piena e totale libertà di opinione" (Art. 19 Gr. Cost.). I gradi di istruzione conferiti dal Rito sono divisi in tre serie che costituiscono: Dal 1° al 3° grado la Massoneria simbolica; dal 4° al 33° grado la Massoneria cabalistica, con gradi in buona parte coincidenti con quelli del R.S.A.A.; dal 34° al 66° grado la Massoneria ermetica e dal 67° al 90° la Massoneria alchemica od occulta. Questi sono gradi ispirati alle più diverse origini, da quelle egiziache, che rimandano allesoterisno solare ed al culto misterico di una divinità ctonia, oltre che a prospettive persiane. Alcuni rivelano reminescenze vediche, mentre altri presentano uno sfondo cabalistico. I gradi dal 91° al 95° sono da considerarsi amministrativi o carismatici. Alla guida del Rito vi è un Sovrano Gran Maestro, denominato anche Gran Commendatore e Gran Hyerophante Generale, cui sono riservati il 96° ed il 97° grado, una particolare carica non elettiva ma trasmessa solo iniziaticamente e con validità vitalizia. Lo Hyerophante è il padre e listruttore dei suoi figli spirituali. Egli non dipende da essi, poiché non sono i figli che eleggono i loro genitori. I suoi diretti collaboratori, titolari degli ultimi gradi dal 91° in poi, hanno il potere di iniziazione individuale al di fuori di ogni tempio, e di tutte le officine, senati o consigli. Questo è il prezioso principio delliniziazione libera, che ha permesso la diffusione di altre grandi Fratellanze iniziatiche, quali il Pitagorismo (v.) ed il Martinismo (v.). I suoi simboli particolari non mancano di interesse: vi si ritrovano da una parte il triangolo radiante, dallaltra lypsilon segreto dei pitagorici, così come il doppio quadrato (materia-spirito). I tre mondi sono simboleggiati da tre cerchi concentrici, mentre la Qabbalah è rappresentata dalla scala di Giacobbe, simbolo anche del Luz e delle Tavole della Legge (v.). La corrente egizio-ellenica viene evidenziata dal dio Amon e dallolivo sacro. I suoi Rituali tendono a purificare gli adepti, immettendoli in una vivificante atmosfera spirituale e ponendoli in relazione o in risonanza con i piani superiori alle debolezze umane, caricandoli delle grazie dellAlto. È questo in fondo il solo, immenso, indicibile effetto della iniziazione verace: dare un senso alla vita, portare liniziato alla comunione con il cosmo, condurlo alla sua vera patria, quella celeste.